Ai tempi del Corona Virus, complice il silenzio e i ritmi lenti in cui il genere umano è costretto, la natura si riprende i suoi spazi, reclama con forza i suoi diritti, invia i suoi alfieri, non più profughi di periferia, a perlustrare piazze, centri abitati, città.
Così le aree urbane si popolano e si aprono ad una dimensione sopita, non diversa, non sconosciuta ma semplicemente dimenticata in cui uomo, animali e piante parlano la stessa lingua, condividono spazi e riscoprono una nuova coscienza ecologica che è essa stessa cultura, senso civico, attenzione ai particolari.
In questo contesto nuovo, con questa riscoperta dei valori della salvaguardia, con una sensibilità lenta che sa di antichi giochi, la Pareidolìa, l’arte di «guardare oltre ciò che appare» diviene un gioco di comunità, un esercizio didattico capace di intrattenere e diventare attrazione culturale, esercizio dialettico, maieutica di comunità.
Forte del successo delle esposizioni nazionali ed internazionali, la mostra si evolve e si propone come percorso urbano che intrattiene (cittadini e turisti), crea cultura e arreda le città con un pizzico di tecnologia che la rende interattiva.
Una collezione di 15 totem bifacciali raffiguranti 30 foto della mostra di Carlo Toma, da posizionare in un percorso cittadino appropriato, per arredare una piazza o un parco, che accoglie turisti e residenti introducendoli, attraverso il gioco della pareidolìa, ai tratti connotativi del nostro territorio, sensibilizzandoli e, al contempo, affinando la loro capacità di osservazione.
I totem alti 2 metri dislocati in città saranno direttamente connessi al web attraverso un QR Code che, una volta scansionato dallo smartphone, svelerà la ricreazione artistica della foto, garantendo ai fruitori una divertente interazione sempre interessante e nuova.